sabato 20 settembre 2008

venerdì 23 novembre 2007

La mia scheda di Beppe Saronni


Giuseppe Saronni (Novara, 22 settembre 1957) è un ex ciclista italiano.
Più spesso ricordato con il diminutivo Beppe, fu insieme a Francesco Moser il più forte e il più famoso ciclista italiano tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta.

Biografia
Piemontese solo di nascita, crebbe a Parabiago alle porte di Milano. Approda al ciclismo giovanissimo passando per la pista dove impara abilità, perizia e furbizia.
Da junior arriva al titolo europeo della velocità e da dilettante viene selezionato per l'Olimpiade di Montreal nel 1976 dove è ottavo nella prova ad inseguimento con Callari. "Fanciullo prodigio" nelle categorie minori (127 affermazioni) viene autorizzato al passaggio di categoria a 19 anni e mezzo: professionista dal 1977, veste la casacca bianconera della Scic e dimostra subito di avere i numeri. Il gran salto avviene il 23 febbraio dello stesso anno, al Trofeo Laigueglia, gara di inizio stagione. È secondo davanti al campione del mondo Freddy Maertens.
Anche in pista mostra le sue attitudini pur non concedendo troppo spazio a una specialità che non lo attirava più di tanto. Due suoi fratelli hanno svolto al suo fianco, nelle sue squadre, attività tra i professionisti: Antonio (campione italiano di ciclocross nel '79, '80 e '83) e Alberto.
Nel 1979 è maglia rosa a Milano. Ha solo 21 anni e 8 mesi, l'arrivo è all'Arena nel gran tempio dell'atletica leggera; la corsa viene deciso nella cronoscalata di San Marino dove Beppe vince indossando la maglia rosa che non molla più agli avversari, risultando uno dei vincitori più giovani della storia del Giro.
Faccia da eterno bambino, è stato l'anti Moser per eccellenza, l'altra faccia del ciclismo. Bisognava schierarsi, o si tifava l'uno o l'altro: Moser era il carattere e la polemica; Saronni, spesso la furbizia di aspettare una volata per infilare gli avversari.
Il corridore lombardo ha uno dei palmarès più ricchi, sia per la quantità sia per la qualità delle affermazioni. Talento naturale di rarissimo pregio, toccò i massimi livelli di rendimento nei 14 mesi che andarono dal febbraio '82 al giugno '83: vinse un secondo Giro nel 1983, dopo che nell'autunno del 1982 aveva trionfato al Campionato del Mondo di Goodwood, in Gran Bretagna, battendo in una volata fenomenale l'americano Greg LeMond. Quel famoso sprint, passato agli annali come la "Fucilata di Goodwood", resta uno dei gesti sportivi più sbalorditivi e fantastici di tutti i tempi.
Da notare nella bacheca di Giuseppe Saronni la mancanza di un trionfo al Tour de France, dove non corse mai tranne una volta a fine carriera, quando decise di prendere parte alle prime tappe per provare l'aria della grand boucle prima di ritirarsi.
Versò la metà degli anni '80 la sua forma declinò precocemente. Abbandonò le corse nel 1991, divenendo team manager della Lampre-Caffita, con la quale ha vinto due Giri d'Italia: nel 1996 e nel 2001; Saronni resta a tutt'oggi nell'ambiente e molti appassionati lo ritengono l'unico passista-velocista della storia del ciclismo ad aver vinto una grande corsa a tappe.
Ha indossato 49 volte la maglia rosa e ha sempre gareggiato sulle biciclette di Ernesto Colnago formando con il costruttore lombardo una coppia affiatata che ha conosciuto solo pochi momenti di crisi.

Albo d'oro Saronni si aggiudica durante la sua carriera di professionista circa 200 competizioni; i numeri ufficiali sono molto difficili da stabilire per la difficoltà di attribuzione delle vittorie di alcuni criterium internazionali e di alcune crono a coppie molto in voga agli inizi degli anni Ottanta. Almanacchi e albi delle federazioni portano numeri discordanti che si alternano dalle 196 alle 211 vittorie; il conteggio più autorevole, ottenuto grazie alle consultazioni annuali degli almanacchi di L. Righi (vera Bibbia del settore in Italia,) lo attesta a 206 vittorie.
Saronni nella classifica dei plurivincitori del ciclismo mondiale è al secondo posto tra i corridori italiani e tra i primi dieci a livello globale; da notare che la quasi totalità delle vittorie è stata conseguita in un numero di anni molto limitato, evento unico tra tutti gli altri ciclisti di tutti i tempi.

Principali vittorie
1977 (Scic) - 9 vittorie: Trofeo Pantalica, 1tappa e classifica finale Giro di Sicilia, Tre Valli Varesine, Giro del Friuli, Giro del Veneto, circuiti di Langhirano, Altopascio, Cabiate


1978 (Scic) - 27 vittorie: 1tappa Giro di Sardegna, 1tappa e classifica finale Tirreno-Adriatico, Giro di Campania, Trofeo Pantalica, 2tappe e classifica finale Giro di Puglia, 3tappe e classifica finale Tour de l’Indre&Loire, 3tappe Giro d’Italia, 1tappa e classifica finale Ruota d’Oro, GP Latina, Coppa Agostoni, cronometro di San Bernardino di Lugo, circuiti di Lecco, Cuneo, Bedizzole, Tavernelle, San Vendemiano, Soligno, Chignolo Po


1979 (Scic) - 29 vittorie: 1tappa Ruta del Sol, 1tappa Tirreno-Adriatico, Campionato di Zurigo, 2tappe e classifica finale Giro di Romandia, 3tappe e classifica finale Giro d’Italia, 2tappe e classifica finale Midi Libre, 1tappa Ruota d’Oro, 2tappe Giro di Catalogna, Tre Valli Varesine, GP Camaiore, Trofeo Baracchi (con Moser), circuiti di Arma di Taggia, Milazzo, Arezzo, Gippingen, Plancoet, N.en Bray, Molteno, Canelli, Pianello di Ostra, Basse Terre di Guadeloupe


1980 (Gis) - 31 vittorie: Giro di Campania, Trofeo Pantalica, 1tappa Tirreno-Adriatico, 3tappe e classifica finale Giro di Puglia, GP Larciano, Freccia Vallone, 1tappa Giro di Romandia, 7tappe Giro d’Italia, Campionato Italiano, Coppa Bernocchi, Tre Valli Varesine, 1tappa Ruota d’Oro, Trittico Lombardo, cronoscalata della Futa, circuiti di Faenza, Parabiago, Torino, Molteno, Monzuno, Castelfranco, Cadoneghe, Carpineti


1981 (Gis) - 24 vittorie: Trofeo Laigueglia, 1tappa Giro del Mediterraneo, 1tappa Ruota d’Oro, 2tappe Tirreno-Adriatico, 3tappe Giro di Puglia, Giro dell’Etna, 2tappe Giro di Romandia, 3tappe Giro d’Italia, 1tappa Giro di Germania, GP Camaiore, Coppa Bernocchi, Giro di Romagna, GP Montjuich, circuiti di Capo d’Orlando, Cuneo, Arezzo, Rosate, Chignolo Po


1982 (Del Tongo) - 34 vittorie: 4tappe Ruta del sol, 3tappe e classifica finale Giro di Sardegna, Milano-Torino, 2tappe e classifica finale Tirreno-Adriatico, Trofeo Pantalica, 1tappa e classifica finale Giro del Trentino, 3tappe Giro d’Italia, 1tappa e classifica finale Giro di Svizzera, Coppa Sabatini, Coppa Agostoni, 1tappa Giro di Germania, 1tappa Ruota d’Oro, Campionato del Mondo, Giro di Lombardia, 1prova Salita Frasassi, circuiti di Ragusa, Brembate, Napoli, Milazzo, Bettole, Roccastrada, Parabiago


1983 (Del Tongo) - 16 vittorie: Sassari-Cagliari, Milano-Sanremo, 2tappe Giro di Spagna, 3tappe e classifica finale Giro d’Italia, 1prova Salita Frasassi, circuiti di Lecco, Catania, Cecina, Faenza, Sestriere, Castano Primo, Figline Valdarno


1984 (Del Tongo) - 2 vittorie: 2tappe Giro di Norvegia


1985 (Del Tongo) - 11 vittorie: 1tappa Ruta del Sol, 1tappa Giro di Sicilia, Trofeo Pantalica, 1tappa Giro di Puglia, 3tappe Giro d’Italia, 1prova Salita Frasassi, circuiti di Noto, Cunardo, Lariano


1986 (Del Tongo) - 8 vittorie: 1tappa e classifica finale Giro di Sicilia, 2tappe Giro di Puglia, 1tappa Giro d'Italia Trofeo Baracchi (con Piasecki), circuiti di San Donà, Pietra Ligure


1987 (Del Tongo) - 3 vittorie: 1tappa Tirreno-Adriatico, Parma-Vignola, circuito di Pietra Ligure

1988 (Del Tongo) - 4 vittorie: 1tappa Ruta del Sol, 1tappa e classifica finale Giro di Puglia, Tre Valli Varesine


1989 (Malvor-Sidi) - 1 vittoria: 1tappa Ruta del Sol


1990 (Diana-Colnago) - 1 vittoria: Giro della Provincia di Reggio Calabria

A queste si aggiungono le - 2 vittorie "Open" del 1976 - G.P. Comune di Cerreto Guidi e Coppa Caduti Buscatesi e le 2 vittorie (1982 e 1980 nelle Sei giorni di Milano)